I PUPI
SICILIANI
- Pupi (dal latino pupus, i, che significa bambinello) sono le caratterische marionette armate di quel teatro epico popolare che, venuto probabilmente dalla Spagna di Don Chisciotte, operò a Napoli e a Roma, ma sopratutto, dalla prima metà dell’Ottocento, in Sicilia, dove avrebbe raggiunto il suo massimo sviluppo.
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I
pupi sono espressione “splendente” di quello spirito epico,
eroico e cavalleresco, che dalla Chanson
de geste medievale
ai grandi poemi del Boiardo e dell’Ariosto, a tutta una tradizione
letteraria, musicale, figurativa, e in particolare teatral popolare,
segna lo sviluppo di un’educazione sentimentale e di una visione
etica e poetica del mondo.
I pupi esprimono la volontà di continuare a battersi in quella che è stata definita “la più invisibile delle guerre invisibili” che, con i nostri ideali, sosteniamo dentro di noi più che fuori. Non a caso i pupi costituiscono un umile ma tenace segno di contraddizione e di resistenza rispetto alla logica della rassegnazione e del peggio, che è di tanta cultura e letteratura di “vinti”. - I pupi ci aiutano a capire il Gran Teatro del Mondo, dove si è fin dalla nascita “agiti”, giusta l’idea pirandelliana secondo la quale “siamo tutti pupi” (marionette, burattini, maschere, ombre), animati—stando alla Bhagavad Gita—dall’ onnipotente Spirito divino, che è nel cuore di tutti gli esseri e tutti agita al ritmo incalzante del tempo, col potere della meraviglia”.
- Tratto dal sito http://www.lentinionline.it/sicilia/i_pupi_siciliani.htm
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